Utilizziamo l'amperometro per misurare l'intensità della corrente elettrica sfruttando la creazione del campo magnetico, la caduta di tensione e lo sviluppo di calore, tutti effetti scaturiti dalla circolazione di corrente in un conduttore.
Ciascun tipo di amperometro basa il proprio funzionamento su uno di questi fattori: l'amperometro digitale sfrutta la caduta di tensione e misura la corrente indirettamente mentre l'amperometro analogico sfrutta l'effetto magnetico procedendo con la misurazione in maniera diretta.
Nello specifico, l'amperometro digitale si avvale di un convertitore analogico-digitale e di un visualizzatore a cristalli liquidi oppure a diodi luminosi. L'amperometro analogico, invece, mostra il valore della corrente su una scala graduata.
Questo strumento deriva il proprio nome da "ampere", l'unità di misura della corrente, espressa dalla lettera "A" in onore del fisico Ampère. Tre sono i parametri più rilevanti relativi all'amperometro vale a dire la portata, la classe di precisione e la risoluzione ai quali va aggiunto la tensione di isolamento, ma non va dimenticato che di ogni amperometro bisogna essere informati sul genere di corrente misurata.
La corrente può infatti essere alternata quando il flusso di corrente varia in direzione e in intensità oppure continua, in caso contrario.
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